Friday, March 31, 2017

Thursday, March 30, 2017

Some words

Some words / concepts presented in the lecture of march 29, 2017.

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Productivity

Wealth

Entrepreneur / Entreprise



Paris en l'an 2000

Tra il 1899 e il 1901 l'illustratore francese Jean Marc Coté disegnò una serie di cartoline in cui immaginava il futuro tecnologico di Parigi "en l'an 2000". Per la prima volta apparvero come figurine nelle scatole di sigarette...


Wednesday, March 29, 2017

Letture / Readings (4)

Nel 1776, Adam Smith pubblica An Inquiry on the Nature and Causes of the Wealth of Nations. La Wealth non non è solo la "ricchezza" monetaria, ma la potenza politica, militare di una nazione. (traduzione italiana).



Letture / Readings (3)

Alle origini della rivoluzione industriale in Inghilterra, un giornalista, Daniel Defoe, famoso per avere scritto il Robinson Crusoe, scrive una serie di lettere al suo giornale, raccontando le sue impressioni in un viaggio nell'Isola di Gran Bretagna. Nascerà il libro A Tour Thro' the Whole Island of Great Britain (1726).
Risultati immagini per daniel Defoe a tour


Machine Words / Le parole delle macchine

Significative words of the history of technology are the milestones of a narrative approach. The Blog "Machine Words" is a dynamic thesaurus.


Tuesday, March 28, 2017

Time disciplines

The artificial time, the product of an artefact, the clock, is the real protagonist of the Industrial Revolution.








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Gli stadi della società tecnologica

Società agricola / artigiana
Società industriale / scientifica
Società dell’informazione
Villaggio
Città industriale
WEB
Bottega
Fabbrica
Rete
Apprendistato
Scuole tecniche
e_learning
Materie prime
Sistemi produttivi
Dati
[kg]
[W]
[Bytes]



Pittogrammi
Caratteri mobili
Icone



                  Ingegnarius                 
Engineer
System engineer
Odissea (Omero)
Ulysses (J.Joyce)
A Space Odyssey (S.Kubrick)



Le técnica del artesano
La técnica del técnico
???


Sunday, March 26, 2017

Come nascono le rivoluzioni (della tecnica)

ECONOMIA E SOCIETA26 MARZO 2017Il Sole 24 Ore domenica
alle origini delle innovazioni di successo
Idee che generano futuro
La spiegazione «culturale» della rivoluzione industriale indaga i meccanismi di feedback reciproco tra fatti e credenze
Che ci fanno, in un libro sulle radici della Rivoluzione Industriale, due capitoli su Francis Bacon e Isaac Newton?
Quando pensiamo al decollo industriale dell’Occidente e ai fattori che l’hanno reso possibile, tendiamo a rinvenirne le cause in alcune, particolari istituzioni. Diritti di proprietà, rispetto dei contratti, nel caso dell’Inghilterra del diciottesimo secolo anche una certa stabilità politica. In questo suo A Culture of Growth, Joel Mokyr non ne nega certo l’importanza: ma ritiene che i sistemi di credenze abbiano contato persino di più.
La crescita economica moderna si fonda sulla capacità d’innovazione che è, in primis, l’esito di una certa cultura.
Se per Thomas Ashton la Rivoluzione Industriale fu una “grandinata di congegni” che si abbatté sull’Inghilterra, Mokyr è da anni impegnato a ricostruire la storia delle idee che hanno reso possibili quei congegni. Per idee s’intendono qui sia le cognizioni che hanno consentito quella o quell’altra particolare innovazione, sia il complesso delle convinzioni che circolano nella società.
Queste ultime, spiega Mokyr, in Europa sono state messe a punto e testate in un contesto che ha consentito un vero e proprio “mercato delle idee”: la Repubblica delle lettere.
Sia Bacon che Newton sono stati pertanto, magari loro malgrado, “imprenditori culturali” di successo. L’empirismo di Bacon ancorò la scienza alla ricerca di regolarità e così facendo «rese possibile la partecipazione all’attività scientifica a individui che disponevano di una formazione o di capacità minori, in grado di raccogliere dati e informazioni dalle fonti più disparate, dalle conchiglie al moto delle maree». Il metodo induttivo-deduttivo di Newton rinsaldò l’idea che la realtà fosse governata da leggi che gli uomini potevano comprendere.
Quello di Mokyr è un approccio evoluzionista, consapevole che le innovazioni di successo prendono piede perché incontrano l’ambiente adatto. «La contingenza è tutto: non tutto quel che è accaduto doveva necessariamente accadere e molte cose che avrebbero potuto avvenire non si sono verificate». Per questo motivo idee e credenze sono così importanti: perché esse “fanno” l’ambiente, orientano le reazioni degli esseri umani, contribuiscono a spiegare perché è stata presa una strada e non l’altra. Ovviamente il territorio delle credenze è una vasta prateria. Lo stesso atteggiamento diffuso verso scienza e sapere pratico è influenzato da fattori ad essi estranei. In Inghilterra, per esempio, i Non Conformisti, estranei alla Chiesa anglicana crearono scuole nelle quali, oltre alla loro religione, insegnavano le scienze con entusiasmo, perché esse consentivano una migliore comprensione della realtà fisica e dunque della “gloria di Dio”. Ma i Non Conformisti erano anche esclusi da tutta una serie di carriere, a cominciare dall’università, e questo fece sì che fra essi vi fossero in gran numero inventori, interessati all’applicazione pratica delle conoscenze scientifiche, e imprenditori.
Nella ricostruzione di Mokyr, la spiegazione “culturale” della rivoluzione industriale s’intreccia con quella “istituzionale”. Già David Hume notava che «niente è maggiormente favorevole all’aumento della raffinatezza dell’animo e delle conoscenze di un gruppo di stati vicini e indipendenti, collegati da rapporti commerciali e politici (…) La suddivisione in piccoli stati favorisce la cultura, arrestando il crescere dell’autorità, così come quello del potere».
Di solito il pluralismo istituzionale viene utilizzato per spiegare la Rivoluzione Industriale sottolineando come la concorrenza fra Stati ne limiterebbe vicendevolmente le ambizioni “estrattive”: i governi mitigherebbero le loro aspettative fiscali, per non perdere contribuenti. Ma, nota Mokyr, Olanda e Inghilterra erano Paesi relativamente più tassati di altri, eppure proprio lì nasce l’industria moderna.
La concorrenza istituzionale non calmiera soltanto le ambizioni predatorie: ma, più in generale, il malgoverno. Lo stesso Hume, nell’interpretazione di Mokyr perlomeno, era “più interessato alla cultura che alle tasse”.
«La concorrenza tra stati, quindi, comportava che (…) i sovrani competessero gli uni con gli altri per attirare i cittadini migliori, che fossero astrologi, pittori, artigiani, capitani di navi, musicisti o armaioli. Ma, ancora più importante, ciò rappresentava uno dei principali motivi che ostacolavano il coordinamento delle potenti forze conservatrici che cercavano di sopprimere gli innovatori culturali. A meno che i tentativi di soppressione non fossero ben coordinati tra le potenze reazionarie, un ingegnoso imprenditore culturale era in grado di mettere queste potenze le une contro le altre e così facendo sopravvivere».
All’inizio dell’età moderna (A Culture of Growth si concentra sul periodo 1500-1750), coesistevano quindi una Repubblica delle lettere genuinamente paneuropea e cosmopolita, e un potere politico frammentato e competitivo. L’una cosa e l’altra non erano in tensione: al contrario, si compenetravano. La frammentazione politica rese possibile una lotta concorrenziale per attrarre il talento: «Molti intellettuali si spostavano di paese in paese alla ricerca di sapere, protezione e incarichi di insegnamento, sfuggendo all’intolleranza religiosa». I principi erano in gara per “conquistare” intelligenze, le intelligenze erano a loro volta impegnate in una gara per la propria reputazione e il proprio prestigio.
È in questa competizione, che è sia fra cercatori della verità che fra regni che vogliono accaparrarsene, che germoglia l’idea di progresso: la convinzione cruciale, per una società pronta ad accogliere l’innovazione. Mentre il sapere cresce per accumulo, non sempre le istituzioni politiche seguono la medesima traiettoria. Ma l’idea che la storia possa avere un senso di marcia, che i mali del passato possano venire sradicati quanta più conoscenza si crea, semina entusiasmo per le novità, per le tecnologie, accresce il prestigio sociale di chi ne è responsabile.
In quest’approccio evoluzionistico per cui la contingenza è tutto, e non si può mai dire che l’unica porta che si poteva aprire è quella che effettivamente si è aperta, i nessi causali non vanno mai in una direzione sola. La ricerca di Mokyr è particolarmente affascinante proprio quando mette a fuoco i meccanismi di feedback reciproco fra fatti e idee.
Per esempio, con Harold Cook, Mokyr sottolinea che «non fu un caso che la cosiddetta Rivoluzione Scientifica si sia verificata contemporaneamente alla crescita della prima economia globale (…) il commercio ha stimolato una ricerca di informazioni e conoscenze accurate in merito alla natura dei beni, dei loro prezzi, delle loro caratteristiche misurabili – come quantità e volume – e della loro origine geografica. Anziché cercare la “saggezza” un numero crescente di individui investigava i dettagli materiali del mondo percepito dai sensi».
Anche la storia delle idee è una storia di conseguenze impreviste, di casi felici e altri meno. Joel Mokyr la racconta con tutta la capacità di stupirsi del grande studioso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Joel Mokyr, A Culture of Growth:
The Origins of the Modern Economy , Princeton, 2016, pagg. 407, $ 35
Alberto Mingardi

Friday, March 24, 2017

History of Technology - Index

The course of History of Technology analizes the evolution of the machine culture between the Renaissance and the Present Time, with some links to the Ancient and Medieval History.
Without entering the internalist description of the technologies the lectures investigate the society development with respect to the innovation processes, but also taking into account the political, economic and artistic themes. The approach is not chronological, but by themes that are enarrated throug the time evolution. In particular the lectures will follow the index as below:
  1. Storytelling, modelling and designing, i.e theactivities of historians, scientists, and technicians.
  2. The stages of the evolution of technology according to José Ortaga y Gasset.
  3. The first agricultural revolution vs the industrial revolution
  4. The materials: natural vs industrial
  5. The energy: natural vs industrial
  6. The information: paper vs ICT
  7. The instruction: apprenticeship vs technical school
  8. The innovation: inventors vs industrial development
  9. The representation: drawings vs augmented reality
  10. The challenges: science vs conflicts
  11. Weapons
  12. Transports
  13. Textiles
  14. Building 
  15. Mechanics
  16. Hydraulics
  17. Electricity
  18. Chemistry
  19. Computing
  20. Logistics
  21. Metallurgy
  22. Aeronautics
  23. Manufacturing
  24. Arts and literature
Suggested books are: Vittorio Marchis, Storia delle macchine, Roma-Bari : Laterza, 2005; Ian McNelly (Ed.), The Encyclopedia of the History of Technology,  London : Routhledge, 1990.

Vittorio Marchis, professor of History of technology

Strumentaria (1)

L'approfondimento scritto, come preannunciato nel Post del 17 marzo 2017 consiste nel preparare un breve testo intorno a una immagine pubblicitaria di strumentazione scientifico-tecnica presente sulle pagine della Rivista "Nature". E' stata scelta l'annata 1953 e a ciascuno studente sarà assegnata un'immagine. Intorno all' oggetto dell'immagine si dovrà scrivere un breve saggio articolato nei seguenti punti:
1. Descrizione dello strumento
(spiegazione dei termini tecnici)
2. Fenomeni fisici di riferimento
(come e perchè funziona)
3. Precedenti evolutivi dello strumento
(breve storia della tipologia di strumento)
4. Breve profilo della ditta produttrice e sua contestualizzazione all'oggi

Nell'elaborato finale evitare i brani copiati da internet o da altre fonti ma indicare le medesime con link attivi.

Nel seguito sono riportate alcune immagini di esempio.









Thursday, March 23, 2017

Homo sapiens VS Homo neanderthalensis




Dal segno al documento / From sign to document

Il supporto materiale / The material support
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I segni / The signs
(Tracce sul supporto / Traces on the support)
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Le scritture / The writing
(Insieme di segni con significato /  Assigned meaning signs)
|
Il documento | The document
(Scritture nello spazio e nel tempo / Writing, = f (space, time)

"To make history is to support our consciousness"


Protagonisti / Protagonists (1)

Il cercatore / The searcher (colui che sa cercare e trovare)
L'artigiano /The artisan (colui che sa fare)
Il tecnico / The technician (colui che sa far fare)


Friday, March 17, 2017

Letture / Readings (2)

Sul Domenicale de "il Sole 24 Ore",  del 30 marzo 2014, Ernesto Ferrero ha scritto un articolo intitolato Evolversi con le storie che possiamo anche leggere su Internet. Si tratta della recensione del saggio di Jonathan Gottschall, L'istinto di narrare. Come le storie ci hanno reso umani (Torino : Bollati Boringhieri, 2014), in originale The Storytelling Animal.


Letture / Readings (1)

Méditacion de la técnica, di / by José Ortega y Gasset.

"Partiendo de este principio podemos distinguir tres enormes estadios en la evolución de la técnica: 
1º La técnica del azar
2º La técnica del artesano.
3º La técnica del técnico."

I tre stadi della evoluzione della tecnica sono separati dalle grandi rivoluzioni tecnologiche che sono processi culturali irreversibili.

Istruzioni / Instructions

The books for thr course History of technology are:

- Vittorio MARCHIS, Storia delle macchine, Roma-Bari : Laterza, 2005.
- Ian MCNEIL, Encyclopedia of the History of Technology, New York : Routledge, 1990.



- L'esame consiste in una prova scritta organizzata in alcune domande in forma chiusa e da due brevi domande in forma aperta. Con tale prova si possono ottenere al massimo 25/30.
- E' inoltre possibile preparare un approfondimento scritto su un tema individuale che sarà comunicato a lezione dal docente. Tale approfondimento permette di ottenere un punteggio ulteriore massimo di 5/30.
- E' peraltro possibile incrementare il voto della prova scritta sostenendo un colloquio nelle date degli appelli ufficiali avendo la possibilità di ottenere un punteggio massimo di 5/30. Naturalmente tale punteggio potrà essere negativo nel caso che la prova orale non sia sostenuta con successo.
- Ulteriori precisazioni saranno comunicate durante le lezioni


Monday, March 6, 2017

Il Corso dell'anno accademico 2016/17


AVVISO / NOTICE

Le lezioni si inizieranno il 22 marzo prossimo.
The lectures will start on March, 22.
 
 Mercoledì 14:30-17:30 Aula 6
Venerdì 16:00-17:30 Aula 1B

Timetable: WED 14:30-17:30 Room 6
FRI 16:00-17:30 Room 1B