Delle planches sulla seta dell’Encyclopédie
la più famosa è l’ottava, che ricopia, nella struttura iconografica, la famosa
illustrazione di Zonca. Le due piante da torto, mosse da un albero di
trasmissione posto sotto il pavimento, trascinato dall’azione di una ruota
idraulica, sono diverse, ma in realtà illustrano le due strutture cilindriche
coassiali del meccanismo. A sinistra è il cilindro interno, o giostra, rotante,
che trasmette il moto al sistema di torcitura, per mezzo dei serpi e delle
ruote a bolzoni. Queste ultime sono ad asse fisso e fanno parte della struttura
esterna, giacendo in piani meridiani. I serpi, che hanno forma di arco di
spirale, ad ogni passaggio spostano i bolzoni, facendone girare la ruota. Essi
provocano così il moto principale del torcitoio, che permette di svolgere e
torcere il filo dai rocchetti agli aspi ovvero alle rocchelle. La combinazione
del movimento che svolge il filo e lo riavvolge con quello che provoca la sua
torcitura sotto una regolata tensione, e con il moto di va-e-vieni che
regolarizza l’avvolgimento del filo evitandone accavallamenti, è ottenuta con
dispositivi meccanici che utilizzano ruote dentate e semplici manovellismi e
glifi. (estratto da: V.Marchis, Storia delle macchine, Roma-Bari : Laterza, 2005)
Contestualizzare il brano sopra riportato in un testo di 20 righe.
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