Notes and comments around the lectures of Vittorio Marchis
Wednesday, April 15, 2020
Filippo Brunelleschi, la vita
“Filippo fece questo ragionamento agli Operai: « [...] Sono adunque due le cose difficili, che al presente si hanno a mettere in opera: l’una è i ponti, perché i muratori possino murare, che hanno a servire di dentro e di fuori della fabrica, dove è necessario tenere su uomini, pietre e calcina, e che vi si possa tenere su la burbera da tirar pesi, e simili altri strumenti; e l’altra è la catena, che si ha da mettere sopra le dodici braccia, che venga legando le otto facce della cupola e incatenandola fabrica, che tutto il peso che di sopra si pone, stringa e serri, di maniera che non sforzi o allarghi il peso, anzi egualmente tutto lo edifizio resti sopra di sé.» [...] Egli aveva perfin pensato ai ferri, per fare i ponti di dentro, se mai si avesse a lavorarvi o musaico o pittore; e similmente per aver messo nei luoghi men pericolosi le distinzioni degli smaltitoi dell’acque, dove elleno andavano coperte e dove scoperte, e, seguitando con ordine, buche e diversi apertoi, acciò che i venti si rompessino, et i vapori, insieme con i tremuoti, non potessino far nocumento, mostrò quanto lo studio nel suo stare a Roma tanti anni gli avesse giovato.” (Giorgio Vasari, Vita di Filippo Brunelleschi, in Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, Firenze 1550)
Filippo Brunelleschi nasce a Firenze nel 1377 e da giovane fa pratica in una bottega d’orafo. Nel 1398 presta giuramento come apprendista alla Corporazione dei Setaioli dove è accolto nel 1404 come maestro. Lavora all’altare d’argento di S.Iacopo della cattedrale di Pistoia. Nel 1401 presenta al concorso per la seconda porta del Battistero di Firenze la formella col Sacrificio d’Isacco. Il concorso è vinto a pari merito con il Ghiberti a cui lascia il primato. Compie un viaggio a Roma a cui ne seguiranno degli altri. Nel 1404 l’Opera del Duomo lo convoca per alcune critiche mosse al capomastro Giovanni d’Ambrogio, che si è scostato dal modello grande. Dal 1418 al 1436 lavora a fianco del Ghiberti nella direzione dei lavori della cupola e si impone proponendo una soluzione di erezione della cupola senza armature di sostegno. Nel 1418 l’Opera bandisce un concorso per l’esecuzione definitiva della cupola e accoglie il progetto in muratura di Brunelleschi, che invita ad accordarsi con il Ghiberti. I lavori si iniziano nel 1420: nel 1423 Brunelleschi impone, dopo forti contrasti, un sistema di catene di rinforzo. Il secondo anello della cupola è intrapreso nel 1425, il terzo nel gennaio del 1429 e quello terminale nell’agosto del 1434. La consacrazione della cupola è datata al 30 agosto del 1436. Nello stesso anno il Brunelleschi prepara il modello della lanterna i cui marmi sono preparati dal ’37 al ’39, ma solo nel 1446 si benedirà la posa della prima pietra. Muore nello stesso anno senza poter vedere il completamento dell’opera. Tra le sue opere architettoniche si ricordano il portico dello Spedale degli Innocenti (1419-21), la Sacrestia vecchia (1419-) e la chiesa di San Lorenzo (1420-), il Palazzo di Parte Guelfa (1425-), la Cappella de’ Pazzi (1430-), la chiesa di Santo Spirito (1436-).
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